L'Atalanta e le "sue sorelle": l'Akragas di Agrigento e le sue origini rodio-cretesi


Lo stemma dell'Akragas, riportante i cosiddetti tre Giganti presenti anche sull'emblema
cittadino della città di Agrigento e il il Tempio della Concordia nella valle dei Templi.

La scorsa settimana, seguendo il filo logico iniziato con l'Atalanta e proseguito con l'Ajax, l'Olympiakos e la Lazio, vi ho parlato dell'Hellas Verona e delle sue origini greche, soffermandomi sul motivo per il quale i fondatori della compagine scaligera avevano scelto proprio quel nome per chiamare la loro squadra, ispirandosi all'Ellade, cioè alla Grecia Antica. Oggi voglio restare ancora in Italia e parlavi delle origini greche, più in particolare rodio-cretesi, della principale squadra della città di Agrigento, chiamata Akragas.

La compagine agrigentina, forse poco conosciuta ai più a causa della sua militanza nel campionato regionale di Eccellenza siciliana, ma ricca di storia e riferimenti alla Grecia Antica, è stata fondata per la prima volta nel 1939 con il nome di Segretario Nazionale Gioventù Akragas. I suoi fondatori usarono proprio uno dei nomi storici della città siciliana per ribattezzare il loro club. Il nome Akragas (Ἀκράγας in greco), infatti, era il toponimo con il quale era conosciuta Agrigento in età greca. Il nome, che in greco antico indicava la collina, ovvero l'acropoli, che ancora oggi troneggia sulla città, derivava dall'omonimo fiume che bagnava proprio questo territorio. Akragas fu fondata come polis, cioè città-stato dell'antica Grecia, tra il 580 e il 583 a.C. da alcuni abitanti della città di Gela, anch'essa situata in Sicilia, nella Magna Grecia. Questa, a sua volta, fu fondata da dei coloni di origine dorica provenienti dalle isole di Rodi e Creta, entrambe facenti parte della Grecia, che decisero di edificare una nuova città per cercare di arginare l'espansione verso est della colonia megarese di Selinunte

Tornando alla squadra di calcio essa non ebbe molta importanza nei suoi primi anni di vita, restando una piccola realtà sportiva fino al 1952. Fu, infatti, questo l'anno della svolta per l'Akragas, poiché la storica società calcistica della città agrigentina, l'Associazione Calcio Agrigento, fondata nel 1929, fallì definitivamente. Un'occasione che gli appassionati sportivi Enzo Lauretta, Carmelo Nobile, Giuseppe Gentile, Francesco Alaimo, Franco Pirrone, "Lillo" Burgio, Nino Riccobono, Michele Mongiovì e Raimondo Firetto colsero al volo, scegliendo di presentare la loro società come la nuova e unica rappresentante del calcio ad Agrigento. Si scelse, così, di modificare la denominazione sociale in Unione Sportiva Akragas e di spostare la sede sociale al piano terra del Palazzo Municipale di Agrigento. Inoltre cambiarono anche i colori sociali, che passarono dal viola delle origini al bianco-azzurro del "vecchio" Agrigento (e rappresentanti anche i colori della città) e lo stemma del club, che si ispirò all'emblema cittadino, che rappresenta i tre Giganti, che ricordano i tre Telamoni utilizzati dai Greci come alternativa alle gigantesche semicolonne del tempio di Zeus Olimpio, presente nella famosa Valle dei Templi per cui la città di Agrigento, detta anche la Città dei Templi, è famosa in tutto il mondo. Questi Telamoni, inoltre, sia nello stemma societario che nell'emblema cittadino, sono poggiati su di un piedistallo e sorreggono una piattaforma merlata alla guelfa, cioè squadrata (mentre i merli ghibellini sono a "coda di rondine") che a sua volta sostiene tre torri, due di altezza uguale e una, la centrale, più alta, sempre merlate alla guelfa. La squadra fu poi direttamente in Prima Divisione, grazie al Lodo Barassi che disciplinò la struttura del calcio italiano negli anni cinquanta e dopo varie vicissitudini societarie, tra le quali rifondazioni, fusioni, promozioni e retrocessioni è arrivata fino ai giorni nostri. L'ultima denominazione ufficiale risale proprio a due anni fa, quando il club ha preso il nome di Associazione Sportiva Dilettantistica Akragas 2018

Il club agrigentino gioca le sue partite in casa allo stadio Esseneto, situato in Via Francesco Petrarca ad Agrigento, il quale prende il nome dall'atleta, originario di Akrgas, chiamato appunto Esseneto. Costui fu un atleta molto famoso nell'Antica Grecia, poiché partecipò ai giochi olimpici del 416 e 412 a.C. vincendo ad Elèa, città della Magna Grecia in territorio campano, nell'attuale provincia di Salerno, nelle gare di velocità con bighe. Inoltre il campione akragantino trionfò, secondo alcuni, anche alle Olimpiadi di Atene ed ai giochi di Syrakousai, tanto che in suo onore fu coniata anche una medaglia con la sua effigie da un lato, mentre dall'altro vi era un volto di donna circondata da delfini. Di lui si dice anche che entrò trionfalmente in città accompagnato da 300 bighe di cavalli bianchi per celebrare le sue grandi imprese. 

Imprese che anche il club calcistico, spera un giorno di poter tornare a rivivere, supportata sempre dai propri tifosi che non abbandonano mai la propria squadra del cuore, sia in casa che in trasferta, magari ripartendo proprio dalla promozione in Serie C2, campionato per il quale sta lottando anche quest'anno partecipando al girone A dell'Eccellenza siciliana. E io non posso fare altro che augurargli un grosso in bocca al lupo!

Bibliografia e sitografia:

- I miti greci, Giuseppe Zanetto, BUR Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 2007
- wikipedia.org
- comune.agrigento.it

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