L'Atalanta e le "sue sorelle": l'Hellas Verona e le sue origini greche

Lo stemma attuale dell'Hellas Verona, raffigurante le teste di mastino e la scala a quattro pioli della Signoria Scaligera e la targa celebrativa presente davanti al liceo classico Scipione Maffei che ricorda luogo e anno della fondazione del club.

La scorsa settimana, seguendo il filo logico iniziato con l'Atalanta e proseguito con l'Ajax e poi con l'Olympiakos, vi ho parlato della Lazio e delle sue origini "latine" ed "olimpiche", soffermandomi sul motivo per il quale i fondatori della compagine capitolina avevano scelto proprio quel nome e quei colori, ispirandosi sia al Latium Vetus, sia alle Olimpiadi dell'antica Grecia per chiamare la loro squadra e sceglierne i colori. Oggi voglio restare ancora in Italia e parlavi delle origini greche dell'Hellas Verona, la principale squadra della città di Verona. 

Il club scaligero venne fondato nell'ottobre del 1903 da un gruppo di studenti del liceo classico Scipione Maffei che decise di chiamarlo Associazione Calcio Hellas. Il nome fu scelto, su proposta del loro professore di greco e latino, tale Decio Corubolo, in onore dell'antica Ellade, Ελλάς in greco, cioè il nome che nell'antichità identificava quella che oggi tutti conosciamo come Grecia. In realtà ancora oggi gli stessi greci chiamano la loro nazione con il termine originario Ellade, tanto che la denominazione ufficiale dello stato greco è proprio Repubblica Ellenica

Dapprima questo nome rappresentò solo una regione della Tessaglia meridionale, derivando la sua denominazione da Elleno, un personaggio della mitologia greca che storicamente veniva identificato come il re di Ftia, una città che faceva parte proprio della regione sopracitata. Costui era figlio di Deucalione e Pirra, oltre che fratello di Anfizione e Protogenia. Per il poeta Apollonio Rodio, invece, il padre del re tessalico era Zeus, mentre la madre era Dorippé. 

Secondo la leggenda Elleno si unì in matrimonio con la ninfa Orseide ed ebbe tre figli: Doro, Eolo e Suto. Dalla discendenza di questi tre si formarono poi le quattro tribù principali dell'antica Ellade, che unificate andarono a formare gli Elleni. Da Eolo discesero, infatti, gli Eoli, da Doro i Dori e dai figli di SutoAcheo e Ione, si formarono gli Achei e gli Ioni

Secondo lo storico Tucidide, quindi, essi conquistarono dapprima l'intera Ftia e successivamente espansero il loro dominio sulle altre città della Grecia. Per questo motivo la popolazione di quelle zone fu chiamata "Hellenes", che derivava dal nome del loro antenato Elleno. Questo etnonimo risale storicamente ad Omero, che nell'Iliade identificava spesso con i nome di "Hellenes" i guerrieri che parteciparono alla guerra di Troia, riprendendo il nome proprio da "Hellas", la regione della Ftia abitata dagli Ellenici, chiamati a volte anche "Mirmidoni", guidata dal leggendario Achille

Tornando alla squadra di calcio il suo primo presidente eletto fu il conte Carlo Fratta Pasini, che insieme al già citato professore propose il nome Hellas ed iniziò la propria storia con un fondo pari a sole 32 lire. Nei primi anni l'attività del club fu, però, molto frammentaria ed episodica e si svolgeva prevalentemente a Verona con incontri organizzati contro l'Enotria, la Bentegodi e altre due società degli albori del calcio veronese, con cui l'Hellas si contendeva il primato cittadino. Solo a partire dalla stagione sportiva 1906 la squadra gialloblù iniziò a confrontarsi con altre squadre del Veneto, tra cui il Vicenza e fu così che nacque anche la storica rivalità ,ancora oggi molto sentita, che divide le compagini delle due vicine città. 

All'atto della fondazione venne scelto come stemma uno scudo ovale palato (in araldica il termine che identifica uno scudo con dei pali contigui in numero pari) gialloblù, diviso trasversalmente da un cartiglio bianco che riportava l'epigrafe aurea "Hellas". In basso era, invece, collocato il famoso stemma araldico della città di Verona: una croce d'oro in campo azzurro, che in alcune occasioni è apparso, da solo, anche sulle maglie da gioco del club. I colori scelti per il club furono, quindi, furono proprio il giallo e il blu, che richiamano i colori storici del capoluogo veronese presenti sullo stemma cittadino.

Attualmente lo stemma, che si rifà a quello adottato già nel 1984, raffigura le due teste di mastino rampanti disposte in maniera bifronte ai lati della scala a quattro pioli della Signoria Scaligera. Questo, infatti, è un altro simbolo che identifica la città veronese e che deriva dallo stemma araldico (rosso e bianco) dei Signori di Verona, i della Della Scala o Scaligeri, che governarono la città dal 1262 al 1387.

Nel 1911 la squadra iniziò a partecipare anche al campionato regionale, che fino al 1921 era la fase di qualificazione per le finali nazionali, giocando le sue partite nel "vecchio" Stadio Marcantonio Bentegodi, che si trovava nella zona di Piazza Cittadella a Verona. Nel 1919, invece, il club assunse la denominazione di Football Club Hellas Verona (poi mutato nel 1995 in Hellas Verona Football Club) in seguito alla fusione con il Verona

Una storia quella dell'Hellas che va avanti, con orgoglio e tradizione, da ben 117 anni e che ha avuto il suo culmine il 12 maggio 1985, quando il club gialloblù riuscì a conquistare un leggendario scudetto sotto la guida del tecnico Osvaldo Bagnoli, del capitano Roberto Tricella e grazie ai goal di Giuseppe Galdersi, del tedesco Hans-Peter Briegel e del danese Preben Elkjær Larsen. Un'impresa storica che ha portato nell'Olimpo del calcio italiano la squadra veronese e che le ha permesso di diventare l'unica squadra non capoluogo di regione a potersi fregiare del titolo di campione d'Italia. Un'impresa che ancora oggi viene ricordata con fierezza da tutti i tifosi veronesi e dall'intera città e che ha sicuramente riempito d'orgoglio anche il professor Corubolo e i suoi studenti.

Bibliografia e sitografia:

- I miti greci, Giuseppe Zanetto, BUR Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 2007
- wikipedia.org
- hellasverona.it

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