Quattro chiacchiere con gli scrittori: Luigi Della Penna e il suo libro "Calcio, passione e sentimento"

    Quest'oggi tornano gli articoli di approfondimento sul blog CulturalmenteSport. Oggi in particolare vi ripropongo una "rubrica" a cui tengo sempre in modo particolare, cioè "Quattro chiacchiere con gli scrittori", con cui voglio raccontare, attraverso la voce degli autori, i loro libri e racconti che trattano di argomenti sportivi e che reputo particolarmente interessanti. 
    
    Oggi vi parlo nuovamente dello scrittore e football writer, Luigi Della Penna, un caro amico di Culturalmente Sport, che ho avuto il piacere di intervistare nei giorni scorsi. Luigi ha recentemente pubblicato, con l'editore Urbone Publishing, il suo terzo libro intitolato "Calcio, passione e sentimento". Si tratta di un interessantissimo racconto, diviso in 34 capitoli, in cui l'autore ci descrive, a modo suo, adettrandosi nella loro profonda intimità, le carriere e le vite di altrettanti calciatori che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia del gioco del calcio.

     In queste 34 storie ritroviamo, quindi, le gesta sportive e le magie con il pallone, la grinta e la determinazione, l'umanità e l'umiltà, la passione e il sentimento, la ragione e la follia, il sacro e il profano, il vecchio e il nuovo. Tutto questo Luigi riesce a fonderlo insieme, in chiave epica e romanzesca, a tratti romantica, raccontandoci, in una escalation di emozioni, positivee negative (perché è così che va la vita), le carriere di questi protagonisti del football.

    Ho scelto di porre a Luigi, che ringrazio per l'infinita disponibilità, sette domande che potessero descrivere al meglio il suo ultimo libro e il suo interesse per la vita e le storie dei giocatori da lui descritti, ma anche la sua passione per la scrittura, per il calcio e per le sue grandi storie, in particolare per quelle inerenti proprio i calciatori "meno in vista" del calcio internazionale. 

Qui di seguito vi propongo l'intervista completa.

1) Eccoci nuovamente qui Luigi, dopo l'ultima volta in cui ci hai parlato del tuo secondo libro "Paul Scholes. L'eroe silenzioso". In quella occasione mi avevi raccontato alcune cose di te: ti va di dirci brevemente, soprattutto per i nuovi follower, nuovamente qualcosa della tua passione per la scrittura e di questa attività di football writer, sfociata poi nella pubblicazione di ben tre libri con l'editore Urbone Publishing?

"Va bene. Mi presento per chi non mi conoscesse: mi chiamo Luigi Della Penna, ho 27 anni e per diverso tempo ho scritto di calcio, con qualche concessione ad altri sport, su testate locali abruzzesi e per alcuni blog, come " Sottoporta", "Sportellate" e " Contrasti". Ho pubblicato tre libri per la Urbone Publishing, il terzo dei quali, "Calcio, passione e sentimento", ha visto la luce nel giugno scorso. Ho sempre creduto nel fatto che, attraverso un pallone che rotola, si possa parlare della storia dell'umanità, spaziando tra grandi eventi e piccoli momenti quotidiani, descrivendo grandi slanci ed infiniti dolori."

2) Parlando, invece, del tuo ultimo libro, intitolato "Calcio, passione e sentimento", quale è stata l'idea di base dalla quale sei partito per raccontare, a modo tuo, le vite e le carriere di 34 grandi protagonisti del gioco più conosciuto al mondo? 

"L'idea è venuta cinque o sei anni fa, quando avevo mandato ad Enzo Palladini un mio pezzo su Roberto Baggio. Mi aveva detto che poteva essere un bel capitolo introduttivo di un buon libro. Così ho cominciato a scrivere e, nell'arco di tre anni, ho messo giù trentaquattro scritti sui calciatori che più mi interessavano e, alla fine, è nato il suddetto libro. Non volevo addentrarmi nel romanticismo fine a se stesso, bensì penetrare nell'intimità di queste persone, di questi amanti del pallone, raccontando le loro storie, la condizione umana in cui erano immersi. Ho cercato di spaziare, di scrivere di personalità diverse, anche se i punti di contatto sono evidenti per molti di loro."

3) Come nasce, quindi, questo interesse e questa voglia di raccontare, con il tuo stile e la tua penna, le esistenze di 34 grandi campioni, tra cui Baggio, Buffon, Del Piero, Maradona, Ronaldo ecc., ma anche, meno conosciuti o dimenticati, come Szucs, Merson, Blisset, Sindelar e tanti altri, che hanno fatto, a modo loro, la storia del calcio mondiale? 

"Per alcuni è stato un lavoro immediato, avendoli vissuti da appassionato, per altri invece, come i sopra citati, è stato necessario andare a scavare e, addentrandomi nelle loro storie, ho scoperto un'umanità a volte dimenticata, in quest'epoca vissuta a velocità spasmodica. Ritrovare l'essenza del Novecento per fermarsi, approfondire, comprendere e cercare di immedesimarsi quanto più possibile in loro. Blisset rimane un tragicomico esempio degli anni Ottanta del nostro calcio, Szucs, invece, è l'emblema di come la Storia entri a gamba tesa nell'esistenza dell' individuo."

4) Nel tuo libro su quali aspetti della vita e della carriera di questi grandi calciatori, del passato e di oggi, ti sei soffermato di più?

"Sulla loro intimità, non soffermandomi esclusivamente sul gesto tecnico, ma cercando di capire da dove esso provenisse. Logicamente, non ho utilizzato uno schema fisso, anche perché non ho scritto ogni capitolo nello stesso periodo." 

5) Hai mai avuto l'occasione di vedere uno o più di questi 34 calciatori di cui ci parli dal vivo? Se sì quali? Chi di loro ti ha impressionato di più, non solo per il talento e la tecnica, ma magari anche per il carisma e l'aspetto umano? 

"Ho visto Gianluigi Buffon, in un Inter-Juventus 1-1 del 2013. Mi colpì la sua eleganza, quel saper essere pronto nel momento giusto. Poi, un decadente Diego Milito nel giorno del suo addio. Un tango triste e ormai senza mordente."

6) Ricollegandomi ancora alla domanda precedente, c'è un tuo preferito o più di uno tra questi grandi nomi di cui ci racconti? 

"Roberto Baggio, per la spietatezza che ha avuto il destino nei suoi confronti, emblema dell'attesa del piacere, spesso gratificato. Tristezza e gioia nello stesso tocco. Poi. Agostino Di Bartolomei, Gaetano Scirea, Dino Zoff, per la capacità di essere fedeli alla propria persone, dandoci involontari esempi di come si stia su un campo da calcio."

7) Progetti futuri? Sempre con Urbone Publishing? Dopo "Il Mudo", "L'eroe silenzioso" e altri 34 grandi campioni del calcio, scritti sempre molto apprezzati, di cosa ci parlerai questa volta? Se puoi e vuoi dircelo naturalmente. 

"Ho deciso di non seguire più il calcio e, quindi, non voglio più scriverne. Ci sono troppe cose che non mi vanno più a genio. Al momento, sto pensando di gettarmi in un'altra tipologia di racconto. Vedremo."

Ringrazio ancora una volta Luigi per la sua grande disponibilità e gli auguro un grande in bocca al lupo per il suo nuovo libro e per i prossimi lavori, nella speranza che anche in futuro potremmo ritrovarci a parlare nuovamente di sport o dei suoi scritti.

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