Quattro chiacchiere con gli scrittori: Gianluigi D'Ambrosio e il suoi libri "Tokyo per aprire gli occhi" & "Difendendo da Giganti"

Questa domenica tornano, nuovamente, gli articoli di approfondimento sul blog Culturalmente Sport. Oggi in particolare, torna la "rubrica" denominata "Quattro chiacchiere con gli scrittori", con cui vi racconto, attraverso la voce degli autori, i loro libri e racconti che trattano di argomenti sportivi e che reputo particolarmente interessanti. 
    Oggi vi parlo di Gianluigi D'Ambrosio, il creatore del famoso progetto social Inchiostro Sportivo, nato nel 2020 e collegato a diversi canali social, come Instagram, Facebook e YouTube, che ho avuto il piacere di intervistare negli scorsi giorni. Gianluigi che ha pubblicato, in questi ultimi due anni, due bellissimi libri intitolati rispettivamente "Tokyo per aprire gli occhi. Il racconto delle 40 medaglie italiane", edito nel 2022 in modo indipendente e "Difendendo da giganti. Le storie dei grandi difensori che hanno segnato diverse ere", edito nel 2022 da Urbone Publishing, mi ha parlato in un'intervista scritta proprio dei suoi due racconti. 

Nel suo primo libro Gianluigi ci racconta, con il suo stile inconfondibile, un misto unico che alterna poesia e narrazione, tutte le 40 medaglie dell'ItaliaTeam durante le ultime Olimpiadi svoltesi, nel 2021, a Tokyo, in Giappone. Lo fa descrivendo, con un mix perfetto di passione, entusiasmo ed emozioni, tutte le bellissime imprese dei nostri atleti a questi Giochi Olimpici, programmati per il 2020, ma poi svolti l'anno dopo a causa della pandemia di COVID-19. Un viaggio immersivo e coinvolgente in cui  troverete anche l'ultima finale olimpica di Federica Pellegrini, i due fantastici ori consecutivi di Gianmarco Tamberi e Marcel Jacobs e la prima medaglia olimpica di Vanessa Ferrari, solo per citare le più importanti di queste. 

Nel secondo racconto, invece, D'Ambrosio ci descrive, sempre con il suo stile "poetico-narrativo" la carriera e le Imprese di 26 grandi difensori della storia del calcio, partendo dal brasiliano Roberto Carlos fino ad arrivare al nostro Davide Astori, rimasto per sempre nel cuore di tutti gli appassionati di calcii. Anche qui ci si addentra in un viaggio emozionante, ricco di aneddoti e momenti indimenticabili, senza però dimenticare la fatica, il sudore e l'impegno profuso da tutti questi veri e propri "monumenti della difesa" per arrivare tra i grandi del pallone.

Due bellissime letture che ci fanno riscoprire e rivivere grandi storie sport del passato e di oggi, scritte in modo eccellente da un grande appassionato di sport, che sa come farci restare attaccati alle pagine dei suoi libri e soprattutto sa trasmettere grandi emozioni . 

Ho scelto di porre a Gianluigi, che ringrazio per l'infinita disponibilità, 7 domande che potessero descrivere al meglio i suoi due libri, ma anche la sua passione per la scrittura, per lo sport e per la cultura.

Qui di seguito vi propongo l'intervista completa. 

1) Per iniziare raccontaci brevemente un po' di te e della tua passione per lo sport, sfociata poi nella creazione della pagina Inchiostro Sportivo

Volevo ringraziarti in primis per l’intervista, anche perché sai quanto mi piaccia la tua attività.

Detto ciò, rispondo alla tua domanda partendo dal Cilento, una terra meravigliosa nella quale sono cresciuto, poiché sono nato a Vallo della Lucania (SA).

Ho sempre amato lo sport, per via di un discorso genetico trasmesso da mio padre (uno dei fondatori della squadra di pallavolo del mio paese, e successivamente maratoneta). Puoi immaginare di conseguenza da dove provenga questa mia grande passione, unita alla fantasia per la scrittura dai tempi delle elementari.

Alla fine del liceo decido di lasciare il Cilento, conseguendo la laurea triennale in “Scienze Biologiche” presso l’Ateneo di Siena.

Poco prima della laurea però, ho sentito l’esigenza di raccogliere alcuni scritti, mettendomi alla prova per migliorare lo stile di scrittura. 

Nasce quindi “Inchiostro Sportivo”, un progetto presente su tutti i social, nel quale racconto storie di sport a modo mio, sottolineando le emozioni che ogni vittoria regala a tutti noi. Quindi non un articolo di giornale, ma un’impostazione diversa, proprio per lasciare un segno nel cuore di chi legge.

Attualmente sono iscritto a Firenze per completare il percorso universitario, grazie al percorso magistrale in “Scienze dell’Alimentazione”.

Continuo a fare sport praticando sala pesi e beach volley, perché lo sport praticato e seguito è fondamentale per me."

2) Parlando, invece, dei tuoi due libri, cioè "Tokyo. per aprire gli occhi" e "Difendendo da giganti", quali sono state le idee di base dalle quali sei partito per raccontare queste due storie sportive, una sulle Olimpiadi e una sul calcio?

"Ero alla ricerca di un focus da anni, spinto da mia madre sul binario della lungimiranza, fino a trovarlo in occasioni delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Olimpiade anomala, seguita ogni giorno e molte volte in diretta sfidando il fuso orario, forse perché sentivo di essere vicino alla realizzazione di uno dei miei sogni.

Proprio i sogni, perché scrivere un libro rappresentava proprio questo per me.

Per quanto riguarda “Difendendo da giganti”, l’idea nasce esattamente il giorno successivo alla pubblicazione del primo libro.

Credo che si parli troppo di attaccanti, dando spazio ai gol, dimenticando l’importanza di avere una solida difesa.

Senza le cosiddette “muraglie difensive”, beh non sarebbero mai arrivate le grandi vittorie."

3) Come nascono, quindi, questi racconti che descrivono uno le 40 medaglie azzurre alle Olimpiadi di Tokyo e l'altro le storie di diversi grandi calciatori, di ruolo difensori, di ogni epoca?

"Come dicevo nella domanda precedente, nascono da un richiamo naturale verso eventi sportivi. 

Credo molto nei segnali, e sono davvero fiero delle opere che sono riuscito a scrivere."

4) Come ci descriveresti quindi i tuoi libri? Su quali aspetti sportivi, ma anche umani e sentimentali ti sei soffermato di più?

"Ho deciso di adottare uno stile fino a farlo diventare mio, sottolineando l’aspetto umano che si nasconde dietro gli sportivi.

Ci sono storie di amori spezzati e raggiunti, storie di sofferenze dettate da un contesto difficile in cui si cresce, o magari la perseveranza nel raggiungere a tutti i costi un obiettivo.

Come dico sempre, pensando ai miei libri: “Nelle pagine di questi libri ci sono pezzi della mia anima, strappati da essa per donarli a chi deciderà di accoglierli”.

5) Hai qualche aneddoto o episodio divertente o particolare che vuoi raccontarci legato alla scrittura di questi due racconti?

"Penso al mio silenzio, durato tanti mesi e legato alla scrittura del primo libro, proprio perché non ne avevo parlato con nessuno.

Solo la mia famiglia era a conoscenza della scrittura di questa prima opera, infatti quando ho pubblicato tutto sui miei social, ho ricevuto un’ondata di affetto fuori dalla norma.

Sono stato bravo a tenere la bocca chiusa insomma, e ce l’ho fatta."

6) Hai avuto modo di incontrare di persona o di scambiare quattro chiacchiere, anche sui social, con alcuni degli atleti che ci racconti nei tuoi libri? 

Se sì, credi che tutto questo abbia dato una marcia in più ai tuoi scritti? 

"Oltre le dirette dei miei format social, ho avuto l’onore di incontrare tanti atleti del CONI, ed è stata un’emozione unica.

Un mix di sensazioni da provare, perché sapere che il tuo libro è stato letto da molti protagonisti di Tokyo 2020, è davvero un’emozione indescrivibile.

Raccontare le storie degli atleti rende felice me ed emoziona gli atleti stessi, e sicuramente il loro aiuto ha reso ancora più magico tutto.

Per quanto riguarda “Difendendo da giganti”, ho avuto la fortuna di avere il supporto di Fulvio Collovati e Alessandro Lucarelli, due uomini con un cuore enorme.

Spero che, i protagonisti del secondo libro, possano leggere questa mia nuova opera in qualche modo, e siccome amo le sfide impossibili, questa mia idea non abbandonerà facilmente la mia testa."

7) Progetti futuri? Sempre legati a qualche racconto sportivo o al mondo dello sport in generale? Se puoi e vuoi dircelo naturalmente.

"Progetti in corso sicuramente, legati a podcast, dirette sui vari social, racconti per altre pagine quando posso e ecc.…

Quello che posso dire è che, nonostante il mio percorso sulla biologia della nutrizione, non smetterò di scrivere di sport.

Ti lascio insomma così, con una certezza da interpretare a piacimento."

Ringrazio ancora una volta a Gianluigi per la sua grande disponibilità e simpatia, gli auguro, quindi, un grande in bocca al lupo per i suoi libri e per i suoi prossimi lavori, nella speranza che anche in futuro potremmo ritrovarci a parlare nuovamente di sport e di cultura.

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