Lo sport nell'antichità: i luoghi delle attività "sportive" nell'antica Roma

 
(Immagini tratte da wikipedia.org)

    Come ogni domenica, da qualche tempo a questa parte, tornano gli articoli di approfondimento sul blog Culturalmente Sport. Oggi, in particolare, voglio inaugurare una nuova serie di articoli in cui vi parlerò delle attività "sportive" praticate nelle civiltà antiche. Questi avranno come titolo "Lo sport nell'antichità" e parleranno degli sport, dei luoghi ad esso dedicati e dell'importanza culturale e sociale della pratica sportiva nell'antica Roma, nell'antica Grecia, ma anche in altre civiltà storiche. 

Il primo articolo è dedicato ai luoghi delle attività "sportive" praticate nell'antica Roma. Questi erano essenzialmente cinque, cioè le terme, lo stadio, il circo o ippodromo, l'anfiteatro e il Ludus Magnus. Di seguito vi propongo una breve descrizione di tutti quanti questi luoghi.

LE TERME

    Le terme erano il luogo di ritrovo per uomini e donne (anche se in spazi e orari separati), di qualsiasi ceto sociale, che si recavano qui per socializzare, sviluppare le attività sportive, rilassarsi e ritemprare il corpo e la mente dalle fatiche della giornata lavorativa. Le prime furono costruite, in Campo Marzio, nel 12 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, politico, militare e architetto, nonché uno dei più stretti collaboratori e genero del famosissimo imperatore Ottaviano Augusto. 

    In questo luogo vi erano vasche d'acqua "termali", piscine, palestre e giardini. I cittadini, che si recavano qui per rilassarsi e ritemprare le proprie membra, solitamente si immergevano prima nelle vasche d'acqua fredda e poi in quelle con acqua a temperatura moderata, contenute, rispettivamente, nelle sale interne del frigidarium e del tepidarium. Si passava poi all'esterno, cioè nel caldarium, dove vi erano le vasche d'acqua calda e quella che oggi chiamiamo sauna finlandese, Oltre a ciò le persone potevano anche immergersi all'interno delle natationes, cioè le vasche utilizzate per nuotare, ma anche effettuare sedute di massaggi ed esercizi fisici nella palestre. 

LO STADIO

    Lo stadio aveva una forma semiellittica e ospitava, solitamente, la gare di corsa e di atletica che gli antichi Romani avevano "importato" dalla Grecia. Queste erano: la corsa, il pancrazio, la lotta, il pugilato, il lancio del giavellotto, il lancio del disco, il lancio del peso e, infine, anche il pentathlon (un insieme di corsa, salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco e lotta). Tra gli stadi più importanti, nonché il primo della Roma antica, vi era lo Stadio di Domiziano, il quale era costruito nel luogo dove oggi sorge Piazza Navona, fatto erigere da Cesare nel 46 a.C.

IL CIRCO O IPPODROMO

    Il circo, detto anche ippodromo, era una struttura di forma ellittica dove si tenevano le corse delle quadrighe, ma anche gli spettacoli funambolici dei desultores (che saltavano da cavallo a cavallo o da cavallo a quadriga) e alcuni combattimenti dei gladiatori. Era costituito essenzialmente da tre parti: la pista, costituita da un fondo in sabbia, in latino arena; il rettilineo, dove  correvano i carri; le tribune, dove sedevano gli spettatori. 

    La pista, che aveva la forma di un rettangolo allungato, era attraversata in lunghezza da una specie di balaustra, chiamata spina. Si venivano così a formare due rettilinei paralleli, raccordati alle loro estremità da due strette curve da 180° gradi. All'interno dio ciascuna curva, più precisamente all'estremità della spina, vi era la cosiddetta meta, dove intorno giravano i carri, cioè le quadrighe, trainate da cavalli e guidate dall'auriga. Uno dei due lati della pista era arrotondato, mentre all'estremità dell'altro si allineavano i carceres, ovvero i "box" dai quali prendevano il via i carri. L'edificio che li ospitava era solitamente di tipo monumentale e costituito, inoltre, da due torri, unite da una facciata solenne e dai vari locali adibiti al servizio.

    Le tribune, invece, erano costitute dalle gradinate circolari, divise in cinque settori orizzontali (maeniana), ordinati in base al ceto sociale degli spettatori. Questi erano anche separati in senso orizzontale da recinti e in senso verticale da scalette. Infine al centro delle gradinate vi era il pulvinar, cioè la tribuna d'onore riservata alle autorità.

    Il circo più importante era naturalmente il Circo Massimo (Circus Maximus). Questo fu eretto a Roma nel IV secolo a. C tra i colli dell'Aventino e del Palatino e nel corso del tempo venne modificato più volte. Cesare vi fece, per esempio, costruire tutto intorno un canale, detto euripus, che serviva a proteggere gli spettatori dagli eventuali attacchi delle belve utilizzate durante gli spettacoli, mentre Augusto vi fece aggiungere il palco imperiale e collocare  il colossale Obelisco Flaminio, importato dall'Egitto, che oggi si trova in Piazza del Popolo. Claudio. invece, vi fece costruire delle cancellate di marmo e delle metae d'oro. Infine nel l'81 d.C. la porta, utilizzata per il corteo delle autorità, fu sostituita da un arco trionfale che celebrava la vittoria di Tito su Gerusalemme. 

L'ANFITEATRO

    L'anfiteatro è, da sempre, uno degli edifici più tipici e più conosciuti dell'architettura delle città degli antichi romani. Era di forma pseudo-ellittica, derivata dall'accostamento delle cavee teatrali di due teatri, che formavano una sorta di "doppio teatro", da cui però non deriva anche il suo nome, come in molti credono. Etimologicamente il termine deriva, infatti, dal greco ἀμφιθέατρον, che potremmo tradurre come "teatro tutt'intorno".
  
    All'interno di questa struttura si tenevano i "giochi" più famosi della Roma antica, cioè i combattimenti tra gladiatori, chiamati munera. Non solo questi però, perché l''anfiteatro ospitava anche le venationes, cioè gli scontri tra gladiatori e animali feroci e le naumachie, cioè delle vere e proprie battaglie navali, realizzate riempendo la parte interna di forma ellittica. 

    Il centro di questo edificio era costituito da un'area pianeggiante di forma ellittica, coperta di sabbia, e chiamata proprio per questo arena. Tutto attorno si sviluppava, invece, la cavea, cioè l'insieme delle gradinate in muratura, dove sedevano gli spettatori. Queste gradinate erano solitamente divise in settori, come avveniva nel circo, in modo tale che gli spettatori di censo e categoria sociale differente fossero divisi durante gli spettacoli. In uno dei due lati della costruzione vi era, invece, una costruzione speciale: la tribuna riservata alle autorità (pulvinar). Gli spettatori entravano e uscivano dalla cavea tramite apposite porte poste a vari livelli, le quali davano accesso a scale e corridoi, che settore per settore, davano su ingressi esterni differenti, Questo per far sì che le diverse classi sociali non si si incontrassero mai e potessero muoversi su percorsi separati. Questi accessi erano chiamati vomitoria.
    
    Le gradinate alla loro estremità avevano un muro, che circondava tutto l'anfiteatro, chiamato di summa cavea, che negli anfiteatri maggiori aveva anche un anello di pietra con dei fori. In questi fori venivano posti dei pali che reggevano dei velaria, cioè delle grandi tele che servivano a fare ombra e proteggere dalla pioggia gli spettatori, manovrate da personale specializzato. 

    All'interno dell'anfiteatro vi erano anche molti locali di servizio finalizzati agli usi più disparati. Tra questi vi erano: il magazzinaggio per le attrezzature e gli scenari; il carceres, dove venivano tenuti gli animali destinati ai combattimenti; le palestre e le terme per i gladiatori, collocati, invece, alcune volte nei pressi dell'anfiteatro, come il cosiddetto Ludus Magnus di Roma (di cui vi palerò più avanti); i luoghi di preghiera per coloro che si preparavano a combattere a rischio della propria vita.

    Il più famoso e importante degli anfiteatri era naturalmente il Colosseo o Anfiteatro Flavio, fatto costruire tra il 70 e l'80 d.C dagli imperatori, della dinastia Flavia, Vespasiano e Tito. Il nome Colosseo deriva dal latino colosseum e gli fu affibbiato nel Medioevo, poiché nelle sue vicinanze vi era la colossale statua acrolitica di Nerone, di cui ora resta solo il basamento. Originariamente era composto da tre piani e alto 52 m, mentre ora la sua altezza è di 48,5 m. Il suo perimetro è, invece, di 527 m. 
    
    Altre costruzioni di questo tipo molto importanti si trovano anche: a Pompei, costruito attorno al 70 a.C. ; a Cassino e Verona, eretti entrambi, secondo alcuni studiosi. nel I secolo d.C. ; a Pula, in Croazia, iniziato in epoca augustea e poi successivamente ampliato.

 IL LUDUS MAGNUS
    
    Il Ludus Magnus era la principale palestra di addestramento dei gladiatori a Roma ed era collocato nei pressi del Colosseo, nella valle tra i colli Esqulino e Celio. Era una delle quattro caserme, per i lottatori impegnati nei combattimenti o ludi costruite da Domiziano. Le altre erano il Ludus Gallicus, il Ludus Matutinus e il Ludus Dacicus, ma solo il Magnus è tutt'ora parzialmente visibile. 
    
    L'edificio era di forma rettangolare e doveva, probabilmente, avere tre piani. Le stanze di alloggio e servizi per i gladiatori erano collocate intorno ad uno spazio centrale, circondato da un portico di colonne tuscaniche in travertino. Il cortile centrale era. invece, occupato dall'arena per gli allenamenti, una vera e propria copia in scala ridotta, con un rapporto di 1:2,5, di quella del Colosseo. In questo spazio probabilmente si svolgevano anche rappresentazioni aperte al pubblico, collocato nella cavea, accessibile da scale esterne, che poteva ospitare 3000 persone (oltre ai palchi per le autorità al centro dei lati lunghi). Un passaggio sotterraneo, iniziato da Domiziano, compiuto e inaugurato da Traiano e rifinito da Adriano permetteva, inoltre, di accedere direttamente ai sotterranei del Colosseo. Questo, individuato nel 1939, fu ricavato al di sotto dello spazio lastricato che separava i due edifici. 

Bibliografia e sitografia:

Storia Romana, di Giovanni Geraci e Arnaldo Marcone, Le Monnier, Firenze 2013
- wikipedia.org

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