La 45ª Coppa Italia di pallacanestro e la sua storia


L'ultima vincitrice del torneo nel 2020, la Reyer Venezia
e il trofeo della Coppa Italia consegnato alla squadra vincitrice
(foto credits: corrieredelveneto.corriere.it & ilsitodifirenze.it.)


Questo pomeriggio prenderà il via al Mediolanum Forum di Milano la 45ª edizione di una manifestazione della pallacanestro italiana che ha sempre ricoperto un ruolo importante ed è per diversi motivi un trofeo prestigioso e molto popolare tra gli appassionati di basket. Si tratta della Coppa Italia di pallacanestro maschile, la competizione nazionale che si svolge dal 1968 e da allora mette di fronte le migliori squadre di basket del Campionato di Serie A maschile

Il torneo ha subito nel corso degli anni diverse modifiche nella sua formula, ma è sempre rimasto un appuntamento importane per il basket nostrano, che dedica solitamente un intero fine settimana o anche tre-quattro giorni a questo torneo, che "interrompe" addirittura lo svolgimento del campionato per essere disputato. In questo articolo voglio andare a ripercorrere proprio la storia di questa Coppa, dalle sue origini fino ai giorni nostri.

La prima edizione del 1968

Come già anticipato in precedenza la prima edizione della Coppa Italia di pallacanestro si svolse nel lontano 1968, più esattamente tra il 15 giugno e 22 giugno di quell'anno la prima fase e tra 6 luglio e il 7 luglio la la fase finale. Vi parteciparono in tutto 14 squadrecinque della Serie A e nove del campionato di Serie B. Per il massimo campionato vi erano: la Fides Napoli, la Candy Bologna, la Butamgas Pesaro, la Eldorado Bologna e la Fargas Livorno; mentre per la cadetteria, divise in due gironi, vi parteciparono: la Snaidero Udine, la Biancosarti Vigevano, la Splugen Brau Gorizia, la Libertas Biella, la Faema Casale Monferrato, la Stamura Ancona, la Portuali Livorno, l'Algor Siena e la Cem Roseto. Alla fine a spuntarla, in una competizione ad eliminazione diretta che partiva dagli ottavi di finale, fu la Partenope Napoli, all'epoca sponsorizzata Fides, che sconfisse in finale, al Pala Dozza di Bologna, la Fortitudo Bologna, all'epoca chiamata Eldorado per ragioni di sponsorizzazione, per 93-68. Ad aggiudicarsi la prima Coppa Italia fu quindi la formazione partenopea dell'allora presidente Amedeo Salerno e del giocatore-allenatore Giovanni Gavagnin, storica compagine del basket italiano, ora militante nel girone D della Serie B, che si piazzò anche al secondo posto nel campionato 1967-68, vinto dall'Oransoda Cantù.

Le successive edizioni e l'interruzione del 1973

Anche nell'edizione successiva, datata 1969 e divisa questa volta in ben nove turni, dalla fase delle qualificazioni fino alla finale del 2 giugno, la squadra napoletana arrivò all'atto conclusivo della manifestazione. Fu però sconfitta, proprio sul più bello, dall'allora fortissima Ignis Varese di Dino Meneghin, Aldo Ossola, Edoardo Rusconi, Lino Paschini e Manuel Raga, allenata da coach Nico Messina (vincitrice in quella stagione anche dello scudetto), per 73-72 al Palazzo dello Sport di Roma. La Pallacanestro Varese di aggiudicherà anche le edizioni del 1970 e del 1971, che mantennero più o meno lo stesso format,  per manifesta superiorità, considerando che negli anni 60' e 70' era anche una delle formazioni più forti del basket europeo oltre che italiano e conquistò pure cinque Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, tre Coppe Intercontinentali e nove scudetti. Nel 1972, invece, a spuntarla fu l'Olimpia Milano, sponsorizzata Simmenthal, che a quei tempi si spartiva il primato italiano ed europeo proprio con la compagine varesina. 

L'edizione del 1973 fu poi vinta ancora una volta dalla Ignis, mentre la successiva se la aggiudicò la Virtus Bologna sponsorizzata Sinudyne. Questa fu l'ultima volta che il torneo si disputò negli anni 70', poiché fino al 1983, anno in cui il torneo fu reintrodotto nella stagione cestistica italiana, non venne più organizzata una manifestazione nazionale di questo tipo.

Il ritorno della Coppa Italia dalla stagione 1983-84

Dopo quasi dieci anni di assenza, a causa di esigenze organizzative e di calendario, quindi, la Coppa Italia tornò a disputarsi solo nella stagione 1983-1984. A vincere questa edizione fu nuovamente la Virtus, sponsorizzata Granarolo, di Jan van Breda Kolff, Renato Villalta, Roberto Brunamonti, Elvis Rolle e Matteo Lanza, allenata da coach Alberto Bucci, che vinse in finale contro la Indesit Caserta. Questa volta la competizione iniziò addirittura l'11 ottobre, con i gironi eliminatori e poi con ben otto gironi di qualificazione, fino alla finale del 9 giugno disputata sempre al Pala Dozza di Bologna. Nel 1985, invece, a vincere il torneo, che si tenne sempre con lo stesso format, fu la VL Pesaro di Andrea Gracis, Walter Magnifico, Zam Fredrick, Ario Costa e Gianluca Del Monte, allenata da Giancarlo Sacco e sponsorizzata Scavolini, che sconfisse nella doppia finale (giocata per la prima e unica volta con due partite di andata e ritorno nei rispettivi impianti delle due formazioni) la Ciaocrem Varese. 

Nelle edizioni successive trionfarono poi l'Olimpia Milano, nel 1986 e nel 1987, la Juve Caserta Basket nel 1988 e ancora la Virtus Bologna nel 1989, in quattro tornei organizzati a partire dai sedicesimi di finale fino alla finale.

Le Final Four dal 1990 al 1999

Nel 1990 lo svolgimento della competizione cambiò nuovamente. Fu, infatti, introdotta una fase eliminatoria, con gironi di qualificazione prima ed eliminazione diretta poi, e infine le Final Four, disputate in un unico impianto in due giornate. A Parteciparvi erano sempre le squadre della Serie A e della Serie A2, per un totale di 32 club coinvolti. La prima edizione con questo nuovo format fu vinta ancora una volta dalla Virtus Bologna di Roberto Brunamonti, Micheal Ray Richardson, Claudio Coldebella e Vittorio Gallinari, allenata da coach Ettore Messina e sponsorizzata Knorr, che sconfisse in finale l'altra Virtus, quella di Roma, sponsorizzata Il Messaggero, per 94-83

La manifestazione del 1991 fu, invece, vinta per la prima e unica volta nella storia da una compagine della Serie A2. Questa fu la Scaligera Verona di Tim Kempton, Paolo Moretti, Giampiero Savio, Roberto Della Vecchia e Alessandro Frosini, allenata da Alberto Bucci e sponsorizzata Glaxo, che sconfisse in finale l'Olimpia Milano, sponsorizzata Philips, per 97-85.

Le successive edizioni furono vinte poi dalla VL Pesaro nel 1992, dalla Benetton Treviso, che si aggiudicò ben tre edizioni consecutive di fila, vincendo nel 1993, 1994 e 1995. Nel 1996 fu, invece, il turno dell'Olimpia Milano, poi della Virtus Bologna nel 1997. Nel 1998 la Coppa andò alla Fortitudo Bologna, che alzò per la prima volta e unica volta il trofeo e infine ancora alle "V nere" nel 1999. Dal 1994 si cominciò ad assegnare anche il premio di MVP al miglior giocatore del torneo, che fu vinto per la prima volta da Davide Bonora di Treviso. 

A partire dal 1998 fu anche organizzata la Coppa Italia della Lega Nazionale Pallacanestro, riservata all'inizio alle sole squadre di Serie B, con la prima edizione vinta dalla Pallacanestro Roseto e poi divisa in tre tornei differenti a partire dal 2003: Serie B d'Eccellenza, Serie B e Serie C. Dal 2014 in poi, invece, con la riorganizzazione dei campionati e la soppressione della Lega Due, il secondo campionato per importanza del basket italiano dal 2001 al 2013, che organizzava anche una sua Coppa nazionale, la Coppa Italia LNP è stata divisa nuovamente in tre e poi in due, fino ad arrivare agli attuali tornei denominati: Coppa Italia di Serie A2 e Coppa Italia di Serie B. 

Le Final Eight dal 2000 ai giorni nostri

Nel 2000 vi fu l'ennesimo cambiamento al format del torneo, che fu aperto a solo otto squadre. Da questo momento in poi, infatti, a qualificarsi alla competizione furono le prime sette classificate nel girone d'andata della Serie A e la prima in classifica del girone d'andata della Serie A2, che si sfidavano nelle cosiddette Final Eight. Le partite si disputarono, inoltre, tutte in un unico impianto, che in quell'anno fu il PalaPentimele di Reggio Calabria. A vincere fu ancora una volta Treviso, allenata questa volta da Piero Bucchi, che sconfisse in finale la Virtus Bologna, mentre il titolo di MVP delle finali andò a Dennis Marconato.  

Da questo punto in poi lo svolgimento della competizione rimase praticamente invariato e fu adottata, fino ai giorni nostri, la formula della Final Eight. Accade così che nel 2001 e nel 2002 furono due edizioni in fotocopia, visto che ad aggiudicarsi il trofeo fu per due volte consecutive, oltre che per le ultime due volte, la Virtus Bologna che arrivò alla quota record di otto successi. Le uniche due differenze furono le avversarie sconfitte in finale, prima Pesaro e poi Siena, e il fatto che dal 2002 a partecipare alla Coppa come ottava squadra non fu più la prima classificata della Serie A2 ma l'ottava in classifica del massimo campionato. Nel 2003, 2004, 2005 a vincere fu nuovamente la Pallacanestro Treviso, mentre nel 2006 il trofeo fu sollevato per la prima volta dal Basket Napoli, allenato da coach Piero Bucchi, sponsorizzato Carpisa, che mise così fine allo strapotere delle squadre del Nord Italia, che si aggiudicavano ininterrottamente il torneo dal 1989. Ad aggiudicarsi i titolo di MVP fu, invece, David Hawkins della Virtus Roma, la squadra sconfitta in finale. Questa fu la prima volta che un giocatore della squadra perdente vinse questo riconoscimento. 

Nel 2007 la Coppa Italia tornò per l'ottava e l'ultima volta nelle mani di Treviso, "autoesclusasi" dalla Serie A nel 2012 per ragioni economiche, che conserva ancora oggi il primato di successi in questa manifestazione insieme alla già citata Virtus Bologna. Il 2008 fu, invece, la prima volta della Felice Scandone Avellino sponsorizzata AIR, del tecnico Matteo Boniciolli e dell'MVP Devin Smith, mentre a partire dall'anno successivo cominciò lo strapotere della Mens Sana Siena. La squadra toscana, sponsorizzata Montepaschi, allenata da coach Simone Pianigiani e degli MVP Shaun Stonerook (due titoli), Kšyštof Lavrinovič, David Handersen e Daniel Hackett, si aggiudicò, infatti, ben cinque edizioni consecutive, dal 2009 al 2013, anche se gli ultimi due successi furono revocati nel 2016 per irregolarità amministrative e regolamentari. 

Il 2014 fu, invece, l'anno del primo trionfo della Dinamo Sassari, sponsorizzata Banco di Sardegna, che iniziò la sua ascesa, che dura ancora oggi, nel basket nostrano. La squadra sarda si aggiudicò anche l'edizione successiva. Cambiarono gli MVP, prima Travis Diener e poi David Logan, gli avversari in finale, Siena e Milano, ma non l'allenatore, sempre Romeo Sacchetti (attuale coach della Nazionale), e il risultato finale. Nel 2016 tornò invece al successo la corazzata Olimpia Milano, sponsorizzata da Armani, allenata da coach Jasmin Repesa, dopo ben dieci anni dall'ultimo successo, grazie anche all'MVP Rakim Sanders. Milano vinse anche la successiva edizione, nella finale contro Sassari, per 84-74 con Ricky Hickman vincitore del premio di miglior giocatore. Con queste due vittorie la compagine meneghina arrivò a quota 6 successi nella competizione. 

Gli ultimi tre anni hanno visto, invece, l'affermazione di ben tre squadre diverse, che per la prima volta hanno conquistato questo prestigioso trofeo, affermandosi come vere e proprie realtà consolidate della pallacanestro italiana. Nel 2018 toccò, infatti, all'Auxilium Torino di Paolo Galbiati e dell'MVP Vander Blue, sponsorizzata FIAT, che sconfisse in finale Brescia per 69-67. Fu poi il turno, nel 2019, della Vanoli Cremona di Meo Sachetti e del miglior giocatore Drew Crafword e infine, nel 2020, della Reyer Venezia, sponsorizzata Umana, di Walter De Raffaele e dell'MVP Austin Daye. In entrambe le finali la sconfitta fu Brindisi che, nonostante i risultati incredibili delle ultime stagioni, non è ancora riuscita ad aggiudicarsi il trofeo. 

Nell'edizione del 2019 furono introdotti anche i premi di miglior rimbalzista e miglior difensore, vinti entrambi da Giampaolo Ricci di Cremona e il premio al giocatore più spettacolare, assegnato a John Brown di Brindisi. Nel 2020, invece, la Coppa Italia fu anche l'unico trofeo stagionale assegnato della stagione 2019-2020, alla Vitfrigo Arena di Pesaro, vista la sospensione del campionato di Serie A e la non assegnazione dello scudetto per la pandemia di Covid-19

Fino al 2014 la vincitrice della Coppa o la finalista, affrontava la squadra campione d'Italia nella Supercoppa Italiana. Da quest'anno in poi, ad eccezione dell'ultima edizione che ha avuto uno sviluppo particolare, la formula della Supercoppa è cambiata con l'introduzione delle Final Four, che vede scontrarsi le finaliste o le migliori semifinaliste del campionato e della Coppa Italia, a seconda dei piazzamenti finali della stagione. 

L'albo doro del torneo

Come già ricordato in precedenza le due squadre che hanno sollevato al cielo più volte, nella loro storia, la Coppa Italia sono la Virtus Bologna e la Pallacanestro Treviso, entrambe a quota 8 successi. La compagine bolognese ha disputato in tutto 14 finali, mentre la squadra trevigiana 10. Segue poi al secondo posto l'Olimpia Milano con 6 affermazioni su 9 finali. Varese è, invece, terza con 4 vittorie su 9 finali giocate. Troviamo poi nell'albo d'oro anche Siena con 3 vittorie, Pesaro e Sassari con 2 e infine con una affermazione: Verona, Caserta, la Partenope Napoli, Avellino, Fortitudo Bologna, Napoli Basket, Torino, Cremona e Venezia. 

Le sponsorizzazioni e le sedi delle finali

Nel corso degli anni la Coppa Italia ha assunto diversi nomi per ragioni di sponsorizzazione, soprattutto a partire dagli anni 2000 in poi. All'inizio del nuovo millennio, per esempio, assunse il nome di "Trofeo Yoga", mentre nel 2001 e nel 2002 fu rinominata "Tiscali Cup" e nel 2003 "Trofeo Lottomatica". Dal 2008 al 2009 fu, invece, conosciuta con il nome di "TIM CUP Final Eight" e nel 2012 come "SuisseGas Final Eight". Dal 2013 in poi, fino al 2016 fu invece la nota marca di elettrodomestici Beko, che fu anche lo sponsor della Serie A in quegli anni, a dare il nome alla competizione. Dal 2017 lo sponsor fu, invece, Postemobile, che dava il nome anche al massimo campionato, fino al 2019. Infine nel 2020 fu rinominata "Zurich Connect Final Eight", mentre quest'anno sarà "marchiata" Frecciarossa, nonostante l'accordo della Lega Basket con Unipol Sai per sponsorizzare il campionato. 

Solitamente la sede della finale veniva scelta ogni anno in base alle disponibilità e alla capienza dell'impianto sportivo e solo dal 2007 si è scelto di assegnare l'organizzazione della competizione ad una società della Serie A in particolare, in modo tale che il tutto venga svolto nel suo campo di casa. L'impianto che ha ospitato più volte l'atto conclusivo della competizione è il PalaGalassi di Forlì, attuale campo di casa della Pallacanestro Forlì, che è stato sede della finale per ben nove volte: nel 1990, nel 1991 e nel 1992 e infine, ininterrottamente, dal 2001 al 2006. Al secondo posto vi è, invece, l'attuale Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), campo di casa della Virtus Bologna e attualmente anche della Fortitudo e della Pallacanestro Reggiana per ragioni di ristrutturazione dei rispettivi palazzetti delle due compagini. Sul parquet di questo impianto, infatti, si sono svolte otto edizioni della Coppa Italia (dal 1994 al 1996, dal 1997 al 1999 e infine dal 2007 al 2009). Al terzo posto vi è, infine, l'atro impianto di Bologna, il Pala Dozza, in cui sono tenute sette finali del torneo (1968, 1984, dal 1986 al 1989 e 1991). 

Le Final Four di quest'anno

Chiudiamo parlando della Final Four 2021 che saranno disputate al Mediolanum Forum di Assago (Milano) per la quinta volta. A scontrarsi saranno, come accade dal lontano 2002, le squadre che hanno chiuso il girone d'andata nelle prime otto posizioni in classifica. Queste saranno in ordine di graduatoria: l'Olimpia Milano, il New Basket Brindisi, la Dinamo Sassari, la Virtus Bologna, la Reyer Venezia, la Victoria Libertas Pesaro, che torna a disputare il torneo dopo nove anni di assenza, la Pallacanestro Trieste, che non partecipava alle Final Eight dalla stagione 2000-2001, e infine la Pallacanestro Reggiana.

Non si può sapere in anticipo chi si aggiudicherà il torneo, anche se sicuramente la favorite restano Milano, Virtus Bologna, Venezia e Sassari, considerando la storia, la tradizione e gli ultimi risultati di queste compagini. Occhio però anche a Brindisi, finalista delle ultime due edizioni e attualmente seconda in classifica in Serie A, squadra solida e ben preparata, che rappresenta ormai una realtà consolidata della pallacanestro nostrana. Non bisogna sottovalutare, però, anche le ultime tre squadre qualificate al torneo, che avranno sicuramente voglia di dimostrare il loro valore e continuare a stupire tutti gli addetti ai lavori come fatto fino a questo momento. La cosa certa comunque sarà che questa competizione, come sempre accaduto in passato, non ci annoierà per nulla e saprà regalarci partite ed emozioni a non finire. Non resta, quindi, che godercela fino in fondo e scoprire alla fine chi riuscirà a  spuntarla. 

Bibliografia e sitografia:

- Wikipedia.org
- Legabasket.it

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